Terapia fotodinamica
La terapia fotodinamica Cutanea (PDT) è una nuova forma di trattamento non chirurgico applicabile ai tumori della cute e a lesioni pretumorali e ad altri disturbi dermatologici caratterizzati da iperproliferazione o ipermetabolismo. Il principio su cui si basa la PDT è quello di una reazione fotodinamica in grado di distruggere selettivamente le cellule tumorali o quelle a metabolismo alterato.
Essa si avvale di una reazione fotodinamica, ovvero un processo chimico mediato dalla luce che prevede l’assorbimento della luce da parte di una sostanza fotosensibile e la successiva formazione di ossigeno nella forma reattiva in grado di distruggere la cellula nella quale si è formata.
Il fotosensibilizzante per la PDT cutanea é una molecola non tossica per l’uomo, di piccole dimensioni che penetra attraverso la cute e in grado di selezionare tra cellule sane e cellule malate o tumorali. Negli ultimi anni si è imposto l’Acido 5-aminoLevulinico o più semplicemente 5-ALA, ovvero un prodotto intermedio del metabolismo cellulare.
La luce da somministrare non ha un effetto biologico, come per esempio nei trattamenti LASER, in cui è la luce stessa che va a distruggere le cellule. Si tratta di attivare la sostanza fotosensibilizzante e di innescare la reazione fotochimica.
Nei trattamenti dermatologici si privilegia la luce rossa che ha un’ottima penetranza attraverso la cute. Attualmente sono maggiormente utilizzate lampade a diodi con emissione rossa della lunghezza d’onda intorno a 630 nm.
La PDT può essere applicata indipendentemente dallo stato generale del paziente, dall’età o da malattie concomitanti.
L’acido 5-aminoLevulinico viene applicato sulle lesioni da trattare e dopo un adeguato tempo di attesa per il suo assorbimento l’area viene sottoposta all’illuminazione, con sorgente luminosa specifica, durante la quale il paziente può percepire calore o bruciore.
Nei giorni successivi può comparire una reazione di necrosi cutanea con essudazione che necessita di comuni medicazioni per circa 1-2 settimane.
Uno dei vantaggi della PDT, rispetto agli altri trattamenti, è quello della possibilità di ripetere l’applicazione senza un limite preciso, non danneggiando i tessuti sani circostanti la lesione. Per i tumori epiteliali di maggior spessore si ricorre a sedute ripetute ogni 7-15 giorni fino alla scomparsa della lesione.
I vantaggi della PDT in dermatologia sono numerosi. Il trattamento avviene all’interno delle singole cellule tumorali o in alterato metabolismo e non in quelle normali quindi si ha un’elevata selettività, nessun danno alle cellule circostanti, guarigione rapida ed esito cosmetico ottimo. Il trattamento per le sue modalità può essere ripetuto più volte fino all’ottenimento del risultato richiesto.
I trattamenti con PDT possono essere preceduti o seguiti da trattamenti chirurgici secondo le necessità.
I trattamenti PDT hanno spesso finalità preventive sull’insorgenza di tumori cutanei fotoindotti.
Lo studio della terapia fotodinamica può apportare utili informazioni nel campo delle applicazioni e delle modalità d’utilizzo di tale metodica.
L’analisi della vascolarità delle neoplasie cutanee trattate e delle successive modificazioni indotte dalla terapia fotodinamica riveste un ruolo di particolare importanza; infatti, ciò contribuirebbe ad apportare nuove conoscenze che favoriscano il ricorso ad una terapia caratterizzata da un’efficacia analoga a quella di un approccio chirurgico ma che, al contempo, constenta una minore invasività e costi decisamente inferiori.